Gli imballaggi in carta salveranno davvero il mondo?

date 5 ottobre 2023

Gli imballaggi in carta utilizzati in campo alimentare sono da anni pubblicizzati come l’alternativa sostenibile alla plastica. Il rapporto Disposable paper-based food packaging: the false solution to the packaging waste crisis spiega perché questa soluzione sia ingannevole – si tratta di mero greenwashing – e mette in guardia sui rischi associati a una crescita incontrollata degli imballaggi a base di carta.

Il 41% dei rifiuti da packaging in UE deriva da imballaggi in carta, più di quelli in plastica e vetro sommati

Il 41% dei rifiuti da packaging in UE deriva dalla carta

L’analisi condotta per conto dell’Ufficio Europeo per l’Ambiente ha rivelato che il packaging a base di carta è la principale fonte di rifiuti di imballaggio nell’UE (41%). Con 32,7 milioni di tonnellate di rifiuti generati nel 2020, la carta da sola costituisce più rifiuti dei due flussi di materiali di scarto più grandi – plastica (19,4%) e vetro (19,1%) – messi insieme.

I materiali a base di carta sono sempre più utilizzati per confezionare alimenti e bevande; la rapida crescita è spinta anche dalla diffusione dell’e-commerce.

Il falso mito della riciclabilità del packaging in carta

A differenza di quanto si possa pensare, gli imballaggi in carta per alimenti e bevande sono scarsamente riciclabili poiché costituiti da materiali compositi. Uno studio del Gesellschaft für Verpackungsmarktforschung nel 2021 ha dimostrato che nel 74% dei campioni testati, la plastica è più riciclabile rispetto alle alternative in carta.

Carta e cartone possono essere riciclati circa 8 volte, ma in media lo sono solo 3,5 volte. La maggior parte del food packaging utilizza fibra vergine per motivi di sicurezza alimentare o soddisfare requisiti tecnici.

Gli Imballaggi in Carta sono scarsamente riciclabili
Gli Imballaggi in Carta contengono Additivi Tossici

Gli additivi tossici utilizzati per gli imballaggi in carta

Oltre ad ostacolare il riciclo, le sostanze chimiche tossiche presenti negli imballaggi di carta sono nocive per la salute dei consumatori.

Numerosi test di laboratorio rivelano che i composti pericolosi presenti nel packaging in carta e cartone – compresi quelli che possono causare il cancro e compromettere la funzionalità ormonale, come i PFAS, che conferiscono resistenza ai grassi e all’acqua – migrano dal materiale di imballaggio agli alimenti, finendo nell’organismo dei consumatori.

L’impatto ambientale negativo del packaging in carta

Gli imballaggi in carta nel settore alimentare e delle bevande presentano molteplici sfide durante tutto il loro ciclo di vita, compreso l’impatto sui cambiamenti climatici, sullo stress idrico e sulla deforestazione.

Circa il 90% della polpa di carta è costituita da legno e la produzione di carta è responsabile di circa il 35% di tutti gli alberi abbattuti: ogni anno nel mondo vengono abbattuti 3 miliardi di alberi per produrre imballaggi a base di carta. La capacità delle foreste svedesi di catturare la CO2 è stata ridotta di 5 milioni di tonnellate a causa dello sfruttamento eccessivo.

L'impatto ambientale negativo del packaging in carta consiste in deforestazione, perdita di biodiversità, stress idrico ed elevate emissioni di anidride carbonica
Ci vogliono 10 litri d'acqua per produrre un foglio A4: lo spreco idrico dell'industria della carta è tra i più elevati

10 litri d’acqua per produrre un foglio A4

L’industria della carta è il terzo maggior consumatore mondiale di acqua. Per fare un esempio, la produzione di un solo foglio di carta A4 richiede circa 10 litri di acqua.

Le piantagioni di eucalipto e pino in Brasile, ad esempio, stanno aggravando la scarsità d’acqua, gli incendi boschivi e la perdita di biodiversità. Questo perché gran parte della carta definita “certificata” arriva da coltivazioni per la produzione di cellulosa: piantumazioni di foreste monocolturali costituite da un’unica varietà di albero, che non consentono la proliferazione di biodiversità, incidendo negativamente sull’intero ecosistema.

L’industria della carta è tra le più energivore

Questa industria è anche il quinto maggior consumatore mondiale di energia. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) afferma che l’industria della polpa di legno e della carta non è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi climatici, essendo responsabile di circa 190 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 nel 2021.

È stato stimato che riciclando una tonnellata di carta vengono risparmiati 4.000 kWh di energia, rispetto alla produzione di carta vergine. Tuttavia, la carta riciclata ha un forte impatto ambientale. Servono grandi quantità di acqua ed energia per riciclare la carta e renderla adatta a creare nuovi prodotti da imballaggio. Secondo la IEA l’aumento della produzione di polpa riciclata ridurrà le emissioni solo se si potrà fare affidamento su fonti di energia rinnovabile.

L'industria della carta è tra le più energivore: come può definirsi sostenibile?
Servono regole dall'UE per gli imballi in carta, che non sono normati riguardo al contatto con gli alimenti né al contenuto riciclato

Servono regole dall’UE per gli imballaggi in carta

Gli imballi alimentari in plastica utilizzati in Europa sono da tempo oggetto di regolamentazioni stringenti. Al contrario, non esiste una legislazione UE specifica e armonizzata per i materiali a contatto con gli alimenti (MCA) in carta e cartone, nonostante l’enorme diffusione sul mercato di questa tipologia di imballi. Gli Stati membri possono adottare le proprie misure nazionali e finora solo pochi hanno deciso in tal senso.

Inoltre, non sono stati fissati obiettivi di contenuto riciclato per l’industria della carta, il che potrebbe limitare l’impatto ambientale da un lato, ma comporta il rischio di un ulteriore aumento della contaminazione chimica dei materiali.

Il packaging in carta dev’essere “trasparente”

Per questo motivo, il documento pubblicato dallo European Environmental Bureau si chiude con una serie di auspici all’operato dell’UE, tra cui la necessità di rivedere e sincronizzare la legislazione sull’uso delle sostanze chimiche e dei prodotti chimici pericolosi negli imballaggi a base di carta. Solo in questo modo le industrie della polpa di legno, della carta, degli imballaggi, e del riciclo, potranno essere più trasparenti e migliorare la divulgazione delle proprie prestazioni.

Questo studio ha dimostrato che gli imballaggi in plastica e le sostanze chimiche in essi contenute sono stati studiati quasi tre volte di più rispetto agli imballaggi a base di carta. Ciò ha portato ad una ingiusta demonizzazione della plastica a favore degli imballi in carta.

Il packaging in carta dev'essere "trasparente": servono più studi sugli impatti su salute ed ambiente
Le fake news su carta e plastica: perchè la plastica viene demonizzata?

Le fake news su carta e plastica

Numerose ricerche evidenziano che il food packaging a base di carta è commercializzato come un’alternativa sostenibile alla plastica, anche se di solito viene combinato proprio con plastica o altri rivestimenti chimici.

Ai consumatori meno attenti però la reale composizione del packaging tende a sfuggire, col risultato che sono disposti a pagare di più per prodotti che percepiscono “sostenibili” solo perché li vedono (credono) imballati con la carta.

La consapevolezza e la diffusione di informazioni scientificamente fondate è fondamentale per la salute dei consumatori, la salvaguardia dell’ambiente ed il corretto funzionamento del mercato degli imballaggi.

PPWR: l’occasione da non perdere

Il dibattito in corso relativamente al Regolamento UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (PPWR) dovrebbe tenere in debita considerazione i dati emersi anziché ignorarli. La diffusione di prodotti cartacei monouso come alternative sostenibili alla plastica è fuorviante per i cittadini e i politici, dal momento che non si basa sull’analisi dei reali impatti di questi materiali, come evidenziato da molteplici studi LCA.

Per per ridurre l’impatto dell’industria del packaging sull’ambiente e sulla salute umana a livello globale, è necessario sostenere una drastica riduzione degli imballaggi a base di carta. Bisogna puntare sullo sviluppo di imballi monomateriale, nonché stabilire restrizioni sulle sostanze chimiche dannose che così spesso contengono.

PPWR: l'occasione da non perdere per diffondere consapevolezza sugli imballi in carta ed in plastica

La riduzione dell’immissione di packaging sul mercato è necessaria: ITP fin dalle origini si impegna con la propria R&S per creare packaging sostenibile, leggero e sottile, come rendicontato nel Bilancio di Sostenibilità. La carta monouso non rappresenta quindi una soluzione credibile per risolvere il problema dei rifiuti in Europa. Anche se le parole “green”, “economia circolare” e “riciclabile” animano il dibattito intorno alla PPWR, è evidente il rischio che si rivelino pericolose operazioni di greenwashing.

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